Salone del libro di Torino, Sala Bronzo, 11 maggio 2019
Storia di un Progetto editoriale
Presentazione della Collana Tracce di benessere ricombinate… tbr, ideata e diretta da Daniela Gariglio – illustratrice Albertina Bollati, casa editrice Araba Fenice.
Succinto resoconto dell’incontro
(a cura di Gariglio)
Partecipanti:
Albertina Bollati (illustratrice collana), Enzo Demarchi (autore), Fabrizio Dutto (editore Araba Fenice), Daniela Gariglio (curatrice collana, autrice), Pier Paolo Strona (autore).
Dopo che Fabrizio Dutto (editore con il fratello Alessandro), ha aperto il discorso parlando di questo Progetto editoriale in merito alla nostra Collana, ne ho presentato sommariamente il senso, accennando al “binomio trauma adattamento-resilienza traccia di benessere” (cfr. “creatività come benessere psicobiologico”), come nucleo del mio pensiero e operato clinico-esperienziale da cui è partita l’idea per la realizzazione di questa Collana che ha incontrato l’immediata collaborazione di Albertina Bollati e il consenso della Casa editrice.
Rimandando al primo libro (https://www.psicoanalisi.it/libri/7415/ ) a mio nome, illustrato da Albertina Bollati con prefazione di Quirino Zangrilli, postfazione di Giorgio Maccaferri e vari commenti, tra cui i micropsicoanalisti Daniel Lysek, Anna Gogliani e Manuela Tartari, ho solo detto qualcosa sul titolo: Pensieri sparsi di una psicoanalista a volte sorridente e a tratti un po’ ironica. A proposito delle tracce di benessere onto e filogenetiche (2017) e letto due Pensieri: uno più leggero (p. 26, “Plaudo” su cosa privilegiare tra “cuore e mente-ragionamento-intelligenza… ” ) e uno più forte (p. 28, su “Il bambino abusato”).
Dopo aver introdotto il secondo Autore, Vincenzo Ampolo (saggista e analista junghiano) ho letto due storie, per me, molto forti del suo Diario emotivo. Solitudini e cura delle relazioni (2017) (p. 43 sul “guaritore ferito” e p. 79 sul raggiungimento di una certa distensione, da parte di un bambino spettatore di un assassinio materno), evidenziando la spinta e capacità relazionale, empatica e profonda, impressa nella narrazione, durante l’ascolto della sofferenza di pazienti (istituzionali) presentati da Ampolo nella sua opera.
La parola è passata ad Albertina Bollati di cui ho sottolineato versatilità e sensibilità operativa. L’illustratrice ha narrato qualcosa del nostro incontro, del logo (tbr) della collana e delle verdi bande colorate scelte e mantenute nella copertina di ciascun libro e socializzato il senso di quel suo fil rouge che unisce le illustrazioni delle quattro copertine (spiegate alle pp. 15-16 Gariglio 2017, “Dal groviglio al germoglio”; pp. 13-14 Ampolo 2017 “La scrittura a ritroso prende il volo” e “Scritture gemmanti”; p. 19 Strona 2018 “Pozzanghera ricombinata” e pp. 19-20 Demarchi, 2018 “Ora il tempo scorre amico”), rimandando anche all’individuazione di punti comuni ai quattro libri, che non ne smentiscono affatto la specificità.
Quindi, ha preso la parola Enzo Demarchi per presentare il suo libro della collana, Punti di luce. Immagini in trasformazione (2018). L’autore ha scelto di amplificarne soprattutto un dettaglio, tratto da due punti della narrazione di una ricerca genealogica, iniziata durante il suo percorso micropsicoanalitico (“Leggi e il mare, con l’antenato Angelo”, p. 139 e “Leggi e il mercante”, p. 163) soffermandosi sulla “novità di un’immagine ritrovata, in sé, nella sesta generazione, agita inconsciamente ma non riconosciuta nella sua vita e consapevolizzata solo molti anni dopo il suo lavoro psicoanalitico.” Da tale punto di vista, questo libro è dunque interessante come occasione di follow-up: si è mantenuta la tendenza all’elaborazione spontanea che energetizza vieppiù nuove sfaccettature dell’Immagine, che durante il lavoro personale e di approfondimento micropsicoanalitico con la modellistica della Creatività benessere, si sono slatentizzate dopo la disattivazione di certe tracce conflittuali-traumatiche. Di qui, una nuova impostazione della vita e dei rapporti. Qui, mi è piaciuto evidenziare che il titolo di questo quarto libro “Punti di luce” (cioè immagini di benessere riportate a galla) è, per l’appunto, in stretta connessione con il sottotitolo Immagini in trasformazione, che danno luogo al “processo di elaborazione ricombinativa” (https://www.psicoanalisi.it/libri/3605), nozione principale della modellistica sulla Creatività benessere osservata nei Movimenti creativi in analisi, riferimento teorico micropsicoanalitico e generale della nostra Collana. Dal punto di vista del modello micropsicoanalitico e della sua possibilità di generalizzazione, rimando alla mia Prefazione: “Trasformazione e relazione” (pp. 7-18), alla Postfazione di Matteo Ricco (micropsicoanalista), “L’attesa” (pp. 215-218) e all’intera impostazione del libro, spiegata dall’Autore, passo passo.
La parola è passata al terzo Autore, l’Ing. P. Paolo Strona, artista generoso, inserito nella collana perché “caratterialmente predisposto a ricombinare aspetti diversi” (rimando alla mia Prefazione, “Dal libro di P. Paolo Strona a qualche riflessione sul senso della collana”, pp. 7-17). L’Autore ha narrato a grandi linee il suo libro Il Gioco dei Suoni e delle Immagini (2018, https://www.psicoanalisi.it/libri/204206/ ) che ha reso protagonista la “ricombinazione” di fotografia (le 20 immagini del gioco) – musica (vedi CD inserito in fondo al libro, con brani di Bach scelti e suonati da Strona) – natura – geometria (cfr. https://www.psicoanalisi.it/osservatorio/7260/) come, in chiusura, ha sottolineato anche Albertina, spiegandone la sua composita illustrazione: “pozzanghera ricombinata” (p. 19) e la sua postfazione sulle fotografie.
E intanto l’ora a nostra disposizione si era già dissolta come neve al sole…
Dal canto mio, mi resta il piacere che siano stati, per la prima volta, presentati insieme i 4 libri della Collana in una situazione ormai diventata sinergica.
DG. 16 maggio, 2019